Tango

Luciano Prandini

Tango

È il gentile e piano dialetto di Concordia (MO) che trionfa per la seconda volta nella ricca opera poetica Tango di Luciano Prandini.

Il dialetto come lingua e come visione del mondo.

Come dice Milena Nicolini, esso “è in lui cellula fisica del sentire, vedere, pensare, non gli è posticcio e non lo sceglie come variante linguistica o esibizione intellettuale modaiola. Il suo dialetto, in Tango, ci arriva con tutta la forza sensuale che gli compete, portatore di una natura, di un mondo di cui non è solo limitrofo, adiacente, ma fisicamente, matericamente suo prodotto-frutto, suo testimone-impollinatore, suo esploratore odisséo”.

Questa lingua di origine è il suo imprinting, come egli stesso dichiara nella sua precedente pubblicazione (Fulet, Folletti), la freccia dell’arco della sua giovinezza, connaturata alla realtà della natura, scagliata nel divenire del mondo.

Tango - Presentazione di Pietro Civitareale

Come il lettore può constatare, la raccolta si chiude con quattro testi poetici in ottave, composti, come ha dichiarato lo stesso autore, per “fare il verso” all’amico Emilio Rentocchini, che ha scritto varie sillogi poetiche in dialetto utilizzando, appunto, l’ottava.

In questi tre testi, leggibili sotto il titolo di Ottavine, Prandini rivela non solo le sue virtualità mimetiche, ma mostra anche di possedere potenzialità strumentali notevoli, indice di una innegabile capacità inventiva e operativa. Pietro Civitareale Firenze, Gennaio 2020

Tipologia: Poesia – Anno: 2020 -  pagine 120 - Prezzo: € 13,00 - formato: 15x21 cm  – ISBN 9788885451322

Comments are closed.